Dall’esclusione alla negazione sociale: un anno di Daspo urbano.

Il 31 Dicembre alcuni importanti quotidiani italiani hanno riportato i dati diffusi dal Viminale su migranti e sicurezza [1] . Si tratta soprattutto di dati su accoglienza e espulsioni che è possibile trovare sul sito del viminale. Sul versante sicurezza sia Repubblica [2] che Il Sole 24 Ore [3] hanno riportato lo stesso laconico righino “i dati del ministero dell’Interno dicono che il Daspo urbano è stato adottato quest’anno in 465 casi, era già in vigore in 270, per un totale di 735” un dato che però non è stato possibile riscontrare sul sito del Viminale.

Un’informazione difficile da interpretare poiché il daspo urbano, tecnicamente, non esiste. “Daspo urbano” è un termine giornalistico utilizzato per spiegare le nuove misure introdotte dal Decreto legge del 20 febbraio 2017, ( D.L. 14/2017 ) meglio noto come Decreto Minniti. Le nuove “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città” hanno introdotto nell’ordinamento italiano nuovi provvedimenti amministrativi di polizia: l’ordine di allontanamento, di competenza delle Forze dell’ordine, e due diverse tipologie di divieto di accesso, emanate dal questore.


L’ordine di allontanamento, detto anche “mini-daspo” è un provvedimento amministrativo preventivo-cautelare e può essere imposto da tutti gli appartenenti alle Forze dell’ordine anche prive della qualifica di agente di pubblica sicurezza. L’allontanamento della durata di 48 ore può essere così impartito anche dagli appartenenti alle Polizie locali e deve limitarsi a vietare la circolazione o lo stazionamento in una zona ben delimitata.

Continue reading

Di chi sono le città? Controllo sociale fra decoro e abusi di polizia.

Di chi sono le città?
Controllo sociale fra decoro e abusi di polizia.

vorrei tessere un elogio
della sporcizia, della miseria, della droga e del suicidio:
io privilegiato poeta marxista
che ha strumenti e armi ideologiche per combattere,
e abbastanza moralismo per condannare il puro atto di scandalo,
io, profondamente perbene,
faccio questo elogio, perché, la droga, lo schifo, la rabbia,
il suicidio
sono, con la religione, la sola speranza rimasta:
contestazione pura e azione
su cui si misura l’ enorme torto del mondo […].
P.P. Pasolini, il Poeta delle Ceneri

 

Mentre sulle pagine dei giornali si sprecano i proclami contro i migranti o contro gli abusivi, a secondo della moda del momento e del tornaconto elettorale, ci sono persone che stanno pagando a caro prezzo questa nuova ondata repressiva. Negli ultimi giorni, a Torino, ci sono stati ben due episodi di abusi di polizia, ampliamente documentati.

Una ragazza, Maya, attivista 19enne, è stata trattenuta per un’intera notte, picchiata e denunciata dalla polizia, senza alcuna ragione apparente, (e anche se ci fosse stata, non avrebbe comunque potuto motivare un tale trattamento cileno).
Un altro ragazzo, un migrante senegalese di cui al momento non si conosce il nome, è stato inseguito, ammanettato e manganellato a sangue durante un controllo a Porta Portese, fino a rimanere esanime sul pavimento.

Continue reading