Bari: Non spegni il sole se gli spari addosso

Siamo gli studenti e le studentesse del Liceo Artistico De Nittis, che due notti fa hanno tentato di occupare la propria scuola per protestare contro le disastrose condizioni in cui versa l’istituto da anni.


Dopo essere entrati (senza procurare alcun tipo di danno) a volto scoperto e dopo aver controllato la zona posteriore della scuola, ci siamo diretti verso l’entrata principale con l’intento di accedere alla struttura in totale sicurezza; intorno alle 2:30 del mattino è accaduto l’imprevedibile e l’impensabile: dopo aver suonato il clacson un paio di volte, abbiamo visto uscire un uomo da una macchina privata che si dirigeva verso di noi con una pistola alla mano.
Siamo rimasti impietriti e quello che ci è stato gridato è:

«Fermi tutti, vi sparo! Vi sparo, ho una pistola!».

«Fermo, siamo studenti»

è stata la risposta mentre tutti ci giravamo per scappare verso l’uscita, presi dal panico.
Ci rincorreva e continuava a gridare «Muovetevi e ringraziate che non vi sto facendo nulla», abbiamo scavalcato un muro, mentre insisteva nell’inveirci contro. L’uomo stesso ha affermato di essere stato incaricato dalla preside, nei giorni precedenti all’avvenimento, di impedire agli studenti di occupare l’istituto
Ormai fuori da scuola ci guardavamo l’un l’altra: tre ragazze si sono ferite nella corsa, due alle mani e una alla gamba quindi ci affacciamo dentro e vediamo che l’uomo aveva i distintivi di riconoscimento dell’ IVRI , un’agenzia di sicurezza privata ed è lui stesso incredibilmente a dircelo: «Sono stato incaricato dalla vostra Dirigente Scolastica ieri stesso per impedire eventuali occupazioni».

   

Il giorno successivo ci siamo riuniti in un’assemblea pubblica di fronte i cancelli della scuola, per denunciare le scelte di Irma d’Ambrosio, la dirigente scolastica della nostra scuola, le cui misure repressive avevano l’unico scopo di scongiurare mobilitazioni da parte degli studenti e delle studentesse.

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Genova 2001, passiamo voce per non dimenticare

Genova 2001 – tra i manifestanti, un morto e quasi un migliaio di feriti tra le strade e le piazze di Genova, nella scuola Diaz. Centinaia di manifestanti riportarono danni permanenti a causa della violenza smisurata delle forze dell’ordine e non si sa ancora con certezza quanti manifestanti siano morti di tumore (fegato, cuore, polmoni) come conseguenza all’esposizione massiccia dei famigerati Gas lacrimogeni CS (considerati letali dalla comunità internazionale, ma “non-letali” dallo stato italiano); centinaia di persone torturate e seviziate nelle carceri, nella caserma di Bolzaneto; Centinaia e centinaia di compagni arrestati e indagati (fra cui chi vi scrive), processi farsa e decine di condanne pesantissime.

21-luglio

Questa è stata Genova 2001, una intera generazione distrutta sotto il peso della repressione di stato; i mandanti politici della “più grande sospensione dei diritti costituzionali dal dopoguerra” continuano a fare politica, i responsabile delle forze dell’ordine di quei giorni promossi a più alti incarichi, nessun colpevole per l’omicidio di Carlo Giuliani, nessun colpevole per le torture di Bolzaneto (i pochi condannati sono stati salvati dai processi infiniti e dall’indulto).
Passiamo voce per non dimenticare,
Nessuna Giustizia, Nessuna Pace
Un Compagno della terra di puglia