Il DL Salvini approvato pochi giorni fa al Senato dalla Lega e dal Movimento 5 Stelle è un decreto che completa l’opera avviata dal Partito Democratico nella scorsa legislatura con l’approvazione del DL Minniti Orlando. Un decreto razzista e classista che criminalizza tutte le categorie vulnerabili e ne cancella le libertà civili, erodendo ulteriormente lo spazio democratico per le categorie più svantaggiate e per chi contesta lo stato delle cose. Abbiamo visto come con Mimmo Lucano il nuovo ministro dell’Interno abbia ben appreso da chi lo ha preceduto l’utilizzo politico-punitivo di strumenti preventivi come il foglio di via e il divieto di dimora.
Un decreto profondamente razzista che smantella la possibilità di servizi all’interno dei progetti di accoglienza che tutelino la dignità della persona. L’obiettivo è limitarsi a “farli sopravvivere”, ma rifiutarsi di fare in modo che questi uomini e queste donne possano costruire la propria vita in questo paese. A questo scopo cancella l’istituto della protezione umanitaria e annulla la possibilità per i richiedenti asilo di ottenere una residenza. La conseguenza evidente è che gli irregolari aumenteranno, assicurando il perdurare del problema e il tornaconto elettorale. I migranti e le migranti irregolari, senza poter essere né rimpatriati (la realtà è che costa troppo e non si può fare) ne regolarizzati, verranno rinchiusi sempre più a lungo negli HotSpot e nei CPR ed in alcuni casi anche presso i Posti di Frontiera. Inoltre prevede la revoca o il diniego della protezione internazionale nel caso ci sia un procedimento in corso (non una condanna) per reati di basso profilo come il furto.
L’estensione delle norme e dei dispositivi in dotazione ai sindaci delle città nella guerra contro attivisti politici, poveri e classi marginalizzate trova concretezza nella concessione dell’uso del teaser alle forze di polizia locale e nell’estensione dell’uso del così detto “daspo urbano”, introdotto da Minniti nel 2017, ai presidi sanitari, alle aree in cui si stanno svolgendo fiere, mercati e spettacoli pubblici, nel ripristino del reato di blocco stradale (con pene dai 2 a 12 anni) e nell’ulteriore criminalizzazione delle occupazioni a scopo abitativo individuando uno specifico reato con pena prevista sino a 4 anni.
In ben 38 articoli del Decreto Sicurezza trovano spazio nuove norme e limitazioni che disciplinano gli spazi pubblici e le persone che li abitano. Un’aggressione giuridica senza precedenti contro il diritto alla libera circolazione degli individui. L’autoritarismo del governo M5S-Lega è evidente in questo provvedimento così come in quello sulla difesa personale dove si dà “licenza di uccidere” all’interno della propria abitazione o come per il decreto legge Pillon, in discussione in parlamento, che prevede una forte limitazione alla libertà di scelta delle donne meno abbienti rendendo ulteriormente complicato, lungo e dispendioso il divorzio, eliminando l’assegno di mantenimento ed introducendo un quadro normativo vessatorio nei confronti delle donne vittima di violenza domestica.