Illegale a chi?

Rilanciamo il comunicato delle compagne e dei compagni tarantini per la costituzione di una Cassa di Resistenza Territoriale
La necessità di istituire una “CASSA DI RESISTENZA” nasce da una attenta analisi sulla nuova fase repressiva che colpisce i movimenti che agiscono in difesa di un ambiente sano, senza il quale non ci sarebbero possibilità di sviluppo futuro delle nostre vite.

Va sempre più ad esplicitarsi l’attuale linea della magistratura che mira ad attaccare i beni materiali del militante politico e dell’attivista comune. L’attività sociale, pubblica del soggetto libero che lotta per un mondo diverso, è continuamente messa in discussione sia dinanzi alla legge che dagli apparati mediatici. In molti luoghi si esercita collettivamente il diritto di scegliere il meglio per i propri territori, si tengono assemblee cittadine che tentano di esercitare nuove forme di politica e rappresentanza; in tanti altri, invece, per lo più in quelli preposti alla gestione istituzionale, si discutono forme vacanti di prospettiva e leggi che dichiarano impunità per chi inquina. La stessa dinamica che, nel resto del mondo, affama e bombarda popolazioni inermi.

La prima prospettiva, la più sana e giusta, viene ripetutamente sminuita, repressa, manganellata da chi tutela gli interessi dei grossi capitali. Allo stesso tempo, la magistratura si occupa di questa istanza autorganizzata punendo chi difende i territori con multe salate, pene pecuniarie e carcerazioni preventive.

Emblematica, in tal senso, l’ondata repressiva che sta subendo il movimento popolare contro l’alta velocità(NO TAV). Stesso sistema che si sta utilizzando sul nostro territorio contro chi, ad esempio, qualche anno fa bloccò l’avanzata dei tir provenienti dalla regione Campania contenenti rifiuti tossici destinati alla discarica Italcave di Statte. O, ancora, la repressione che ha colpito i cittadini che presidiavano davanti al tribunale di Taranto durante il processo “Ambiente svenduto”.

Oltre centocinquanta mila euro complessivi di multa comminati a singoli cittadini.

In tempi di Austerity questa ennesima strategia dissuasiva nei confronti delle lotte va combattuta unitariamente e resa pubblica. È allora opportuno pensare ad una “CASSA DI RESISTENZA” intesa come strumento concreto di sostegno e difesa delle lotte, un fondo di solidarietà per tutte e tutti coloro i quali sono impegnati in lotte prolungate e processi penali costosi. Di fronte ad attacchi repressivi che ci privano delle libertà personali e che colpiscono i beni ed i patrimoni degli attivisti, non possiamo permetterci di lasciare indietro nessuno.

CHI INQUINA E DEVASTA È LO STATO

CHI LOTTA PUÒ PERDERE, CHI NON LOTTA HA GIÀ PERSO.

Casa occupata via Garibaldi 210
Cma Taranto
Comitato di quartiere città vecchia
Officine tarantine
Taranto Antifascista

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