Comunicato Zero

Per chi lotta per le istanze sociali, per gli antifascisti, per chi subisce abusi dalle divise, per chi viene incriminato per i suoi stili di vita, le marange non bastano.
Negli ultimi mesi all’interno dell’Ex-Caserma Liberata si è sviluppato un percorso di riflessione con una serie di iniziative di approfondimento sulla repressione di stato. Oggi la repressione colpisce non solo i militanti, ma anche le classi marginalizzate, che vengono perseguite per i loro stili di vita, e tutti coloro che manifestano il proprio
dissenso nelle strade e lottano nei propri territori. Durante questo percorso abbiamo collaborato attivamente con Osservatorio sulla Repressione, un’associazione che svolge un ruolo centrale nella denuncia degli abusi di potere e nella tutela di chi subisce la repressione dello Stato.

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Una nuova stagione di lotte si è aperta a sud e con essa sono giunti numerosi atti repressivi, alcuni dei quali ci hanno visti coinvolti in prima persona. Da qui la comprensione di quanto oggi più che mai sia necessario affrontare il problema della repressione, per aiutare tutti i compagni e le compagne che rimangono impigliati nei suoi ingranaggi, attraverso un supporto legale e una cassa di resistenza. Vogliamo che nei nostri sud ci sia una rete di resistenza attiva alle problematiche repressive, sia sul piano informativo che su quello economico. Per questo abbiamo deciso di creare una Cassa di Resistenza per supportare tutti coloro che si trovano nei tribunali e nelle carceri, ma non sono preparati a sostenerne le conseguenze.
Questo vuole essere solo il primo passo di un percorso che parte dalla città di Bari, ma aspira a allargarsi per poter definirsi ed agire a livello regionale. Nei prossimi mesi avvieremo un ciclo di iniziative per presentare il progetto “Cassa di Resistenza Pugliese” e un Censimento delle denunce e dei processi in atto, per disegnarne la mappa a livello regionale, in collaborazione con l’Osservatorio sulla repressione.

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